четверг, 16 января 2025 г.

Review on Dolmen Portals in Ver Sacrum

“La terra emergerà dal mare e sarà verde e bella e i campi cresceranno senza seme” (Edda – Snorri Sturluson, circa 1220) La simbiosi tra la vita dell’uomo e la natura che lo circonda è una condizione quasi ineluttabile, un vicendevole rapporto di timore e rispetto che trova origine nella notte dei tempi. Questa interrelazione pone le proprie fondamenta essenzialmente nei riti pagani, così fortemente radicati nel tessuto sociale e inequivocabilmente condizionati dalle tematiche escatologiche da creare, negli anni a venire, una evidente idiosincrasia con il nascente culto cristiano. Per Nubiferous questo rapporto è un qualcosa di profondo e ancestrale, una compenetrazione spirituale con i propri luoghi sacri. Il dark ambient/ritual folk del prolifico artista russo (ventiquattro full-length in quasi quindici anni di attività) prende forma nel mezzo di una fitta foresta e in edifici sotterranei abbandonati ai piedi di una montagna nei pressi del suo luogo natio. Paesaggi sonori ispirati dalla natura selvaggia, dalla tradizione e dalla storia delle sue terre magiche prendono vita nelle litanie ossessive e cicliche prodotte da perverse apparecchiature elettroniche. La transitorietà umana e quella della natura circostante diventano un corpo unico e omogeneo nel flusso sonoro. Dolmen Portals è un disco solenne e misterioso dove puoi sentire lo scroscio dell’acqua, il crepitio della legna che arde, il gracchiare di un corvo e i rumori generati dagli eventi meteorologici, il tutto immerso in un humus elettronico greve e gelido. E ancora, echi raggelanti e colpi sordi di tamburo provenienti da questi luoghi menzionati dall’autore dove la natura paziente e inesorabile espande i confini, si rimpossessa dei propri spazi. Nelle visioni di Nubiferous la pace interiore e la dimensione trascendendale prodotte dai suoni ambientali si fondono con un senso d’inquietudine sinistro e persistente, una stretta via tra conforto e afflizione. Sette tracce generate attorno un corpo nodale ossessivo che sviscera mille allucinate digressioni. I dolmen sono monumenti megalitici funerari che testimoniano i riti religiosi nel periodo neolitico. Secondo una delle mille leggende questo gigantesco monolita aveva una funzione terapeutica. Chi sedeva ai suoi piedi percepiva la pietra come entità in grado di sprigionare un’energia guaritrice. Anche Dolmen Portals ha una sua energia intrinseca, per testarla occorre solo arrendersi al suo senso di pace e alla sua incoercibile angoscia. “Il fulgido sole diverrà scuro, la terra affonderà il mare buio, la fatica di Austr si scoperchierà, l’oceano sui monti s’infrangerà tutto” https://www.versacrum.com/vs/2025/01/nubiferous-dolmen-portals.html

Nubiferous - Dolmen Portals

Nubiferous,Ruins Crops,Tsath - Manifestations II

воскресенье, 27 февраля 2022 г.

Tsath ''Black Mass Of Centamot''

Debut full-length album by my other project TSATH-noisy Dark Ambient/Drone

пятница, 14 января 2022 г.

First albums reissue.Restored from original CD-r's

https://woodtemple.bandcamp.com/album/unearthly-formless-obscurity-demo https://woodtemple.bandcamp.com/album/under-the-veil-of-beshtau https://woodtemple.bandcamp.com/album/anomalies-at-predawn-ep

воскресенье, 14 ноября 2021 г.

Review on ''Wet Roots Shelter'' by Sven Heil (Blizzard) in Raben Report

"Wet Roots Shelter" ist das Ergebnis von Forschung und Meditation in einem Auwald in diesem heißen Sommer. So die Angaben, was die neue Publikation von Nubiferous anbelangt, ein mit sehr bekanntes Projekt, welches in regelmäßigen Abständen immer wieder interessante Werke hervorbringt. Längst dürfte klar sein, dass Nubiferous mittlerweile einen eigenen Stil erlangt hat, der mit den frühen Ambient Zeiten eigentlich nicht mehr viel zu tun hat. Andrey geht auch auf "Wet Roots Shelter" seinen geheimnisvoll anmutenden Riten nach, was sich besonders in Stücken wie "Essence Reflexions" manifestiert. Aufgrund der gebotenen Spieldauer mancher Stücke, so hat es mitunter fast den Anschein, in einer Art hypnotischen Schleife zu hängen ("Wet Roots Shelter"), wobei aber auch die Mutter Natur ihren festen Bestandteil hat. Dies war aber eigentlich schon immer ein gewisses Fundament im Schaffen des Musikers, der dabei allerlei Geräusche und Tierlaute in sein Geschehen einfließen lässt. Auch wenn es mitunter etwas Anlaufzeit bedarf, so lassen da die interessanten Gegebenheiten nicht lange auf sich warten, welches sich wiederum besonders bei einem Stück wie "Bark Sigil" lohnt. Irgendwie schlummert über jener Vertonung ein düsterer Aspekt, die mich damit anderseits aber sehr anzusprechen vermag. Im Grunde genommen kann man eigentlich erahnen, mit was uns Andrey hier vorlegt, nur dass "Wet Roots Shelter" doch stärker ausgefallen ist, als wie ich es erwartet habe. Tribal / Ritual / Field Recording. Aus diesen Bestandteilen setzt sich die vorliegende Reise zusammen, für welche noch Mitstreiter gesucht werden. Wer Interesse an mystischen, aber auch wunderbar angenehmen und nebulösen Eingebungen hat, der muss sich auf jeden Fall mit "Wet Roots Shelter" befassen, welches im Nachhinein einen ungemein starken Eindruck hinterlässt. Meine Empfehlung! https://www.raben-report.de/2021/11/13/nubiferous-wet-roots-shelter/